“Poema di Pasqua”, di Alda Merini

Al tempo in cui prenderò
in mano il mio sogno
e vorrò aprirlo
come una lunga sorpresa
a corpo e a spirito,
voglio immaginare in quel giorno
che nessuno mi abbia mai visto
e nessuno conosca
il mio linguaggio.
Ci sono cose dette tra me e te
che non avevo nessuna colpa,
forse senza pensare.

Qui è oggi Pasqua di Resurrezione
nel senso che si presume
che un cadavere qualsiasi,
forse quello di Dio,
ci voglia portare lontano
insieme ad altri morti.
Ma il giorno che noi ci ameremo
noi entrambi ci daremo morti,
ognuno per conto dell’altro.
Non volevamo vedere per le linee
i bisogni di pausa,
non volevamo mai sapere
dei loro ingiusti confini,
ma tu non conoscerai mai
la mia guerra
e io non conoscerò mai
la tua pace.

Ma ci ameremo ugualmente
perché questo
è il Mistero della Resurrezione,
quando l’uomo non riconosce
il mistero degli altri
e lo lascia riposare
nella seta dell’egoismo.

Foto tratta dal web

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