Dichiarazione per la pace dei vescovi ad Assisi: un appello corale di speranza

I vescovi riuniti alla 78esima Assemblea Generale straordinaria della Cei dal 13 al 16 novembre 2023

C‘è una grande preoccupazione nei Vescovi che si sono incontrati all’ 78esima Assemblea Generale straordinaria della Cei, a Santa Maria degli Angeli, svoltasi dal 13 al 16 novembre 2023,  sotto la guida del Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei.

Cardinale Matteo Zuppi
Cardinale Matteo Zuppi

Zuppi ha sottolineato come la pace “è il problema dei problemi” in un  momento in cui “le guerre che dominano gli scenari del mondo, con il loro tragico seguito di morti, violenze, distruzioni, barbarie e profughi“, e che “le lacrime sono tutte uguali. Ogni uomo ucciso significa perdere il mondo intero”, ha proseguito il presidente della Cei Zuppi citando il Talmud, il testo classico dell’ebraismo, e “l’odio non deve mai giustificare la violenza contro gli innocenti”.

Pregano insieme per la pace, quindi,  la pace nel mondo in questi tempi così martoriati da un escalation di odio e violenza, inoltre si collegano con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme,  per esprimere solidarietà alla comunità cattolica di Terra Santa.

AssisiEd è proprio dalla città di san Francesco, la città simbolo della pace, che elevano il loro lamento, le loro considerazioni, le loro preghiere.

Al termine della sessione mattutina dello scorso  15 novembre, hanno approvato una Dichiarazione per la pace, sostenendo infatti: “Sentiamo impellente il compito di denunciare le logiche della contrapposizione e dell’individualismo, e di favorire la collaborazione e la riconciliazione. Sogniamo un mondo che sia davvero casa di tutti, dove il riconoscimento della dignità umana cammini di pari passo con il dovere di amare gli altri come fratelli e sorelle“.

Un appello corale, intenso, rivolto al Medio Oriente, ma anche all’Ucraina, al Sud Sudan ed a tutti quei luoghi di dolore e sofferenza segnati da conflitti spesso dimenticati ed ignorati.

Un messaggio di pace, ma anche di speranza espresso con parole che esprimono una sorta di auspicio quando scrivono: “Sogniamo  un mondo che sia davvero casa di tutti, dove il riconoscimento della dignità umana cammini di pari passo con il dovere di amare gli altri come fratelli e sorelle”.

In preghiera per la pace, con uno sguardo propositivo e di speranza, dunque, sulle orme di Francesco e Chiara, i due Santi che hanno fatto di Assisi la città della pace in tutto il Mondo.

Ecco, di seguito, il testo della Dichiarazione per la Pace:

“Come Vescovi, riuniti in Assemblea Generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche. Sentiamo impellente il compito di denunciare le logiche della contrapposizione e dell’individualismo, e di favorire la collaborazione e la riconciliazione. Sogniamo un mondo che sia davvero casa di tutti, dove il riconoscimento della dignità umana cammini di pari passo con il dovere di amare gli altri come fratelli e sorelle.

Guardiamo con particolare dolore alla situazione in Medio Oriente e rinnoviamo l’appello al “cessate-il-fuoco”, facendo nostre le parole di Papa Francesco: «Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi! Basta! Basta, fratelli, basta! A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini» (Angelus, 12 novembre 2023). Insieme al Medio Oriente, il nostro pensiero va anche all’Ucraina, al Sud Sudan e ai tanti altri luoghi segnati da conflitti spesso dimenticati. Non possiamo rassegnarci al silenzio: sentiamo forte l’imperativo a comunicare il Vangelo dell’unità e della riconciliazione in un mondo sprofondato nelle tenebre ma desideroso di luce.

Da Assisi, la Città della Pace, con l’intercessione di San Francesco, eleviamo la preghiera a Cristo nostra pace (Ef 2,14), che ha la forza per abbattere il muro di inimicizia. Egli sostenga l’impegno di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, nella consapevolezza che la costruzione della pace è responsabilità di tutti. Non vogliamo che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte. Questa è una sfida da affrontare insieme, non più procrastinabile. Nel cantiere della pace c’è posto per tutti: «C’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia» (Fratelli tutti, 225).

Foto tratte dal web

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