Se ne è andato proprio come un “Rombo di Tuono“, così venne soprannominato dal giornalista Gianni Brera per la potenza del tiro, Gigi Riva il più grande attaccante azzurro, numero 11 dello scudetto del Cagliari del 1970, con ben 35 reti, in 42 presenze, per una media di 0,83 gol a partita.
Da domenica 21 gennaio, era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari, a causa di un infarto. Aveva compiuto 79 anni lo scorso 7 novembre il presidente onorario del Cagliari. Un improvviso malore nella sua casa, davanti alla moglie ed ai figli, poi la stabilizzazione ma, verso sera, il secondo malore, che gli è stato fatale. È morto così Gigi Riva, l’ex calciatore della Nazionale e del Cagliari, con cui vinse lo scudetto 1969/70.
Era rimasto in Sardegna, scegliendo così la bella isola, nonostante le pressanti richieste delle grandi squadre, per continuare a scrivere leggendarie pagine della storia del calcio rossoblù, preferendo i valori ai soldi, l’amore del popolo sardo che ricambiò con gratitudine.
Dall’intervista di Alberto Cerruti, Riva, 50 anni di Sardegna, “E dire che non ci volevo venire”, il campione disse: “Quando vedevo la gente che partiva alla 8 da Sassari e alle 11 lo stadio era già pieno, capivo che per i sardi il calcio era tutto. Ci chiamavano pecorai e banditi in tutta Italia e io mi arrabbiavo. I banditi facevano i banditi per fame, perché allora c’era tanta fame, come oggi purtroppo. Il Cagliari era tutto per tutti e io capii che non potevo togliere le uniche gioie ai pastori. Sarebbe stata una vigliaccata andare via, malgrado tutti i soldi della Juve. Dopo ogni partita spuntava Allodi che mi diceva “Dai, telefoniamo a Boniperti”.
Nato a Leggiuno, un piccolo paese sul lago Maggiore, in provincia di Varese, il 7 novembre 1944, viene ricordato sempre per la mitica partita Italia-Germania 4-3. Lo schivo campione negli ultimi tempi si era ritirato a vita privata, limitando le uscite nel centro del capoluogo isolano.
Un grande fuori classe, al 74esimo posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo, secondo la rivista World Soccer. Lascia il calcio, ed apre una scuola calcio che porta il suo nome, a Cagliari, poi per un breve periodo è anche presidente del Cagliari, verso la metà degli anni ‘Ottanta. Successivamente dal 1990 è stato dirigente accompagnatore e poi team manager della Nazionale fino al 2013. Dal 2019 viene nominato presidente onorario del Cagliari.
La Sardegna intera è in lutto e non solo. Il presidente della Regione, Christian Solinas, infatti, ha disposto il lutto in tutta l’Isola, sino al giorno dei funerali. Negli edifici regionali verrà esposta la bandiera della Sardegna, all’esterno, a mezz’asta, mentre all’interno, dovranno essere listate a lutto.
Una leggenda, e che leggenda, del calcio italiano al quale il consiglio comunale ha deciso di intitolare il nuovo stadio che sarà costruito nel capoluogo sardo.
Proprio il 7 novembre, giorni del suo compleanno, era uscito nel 2022 il film “Rombo di tuono”, diretto da Riccardo Milani, un interessante racconto approfondito, intimo, del grande dello sport. La sua vita privata e l’ excursus della carriera dai primi calci al pallone da bambino, fino all’arrivo in Sardegna.
Numerose le manifestazioni d’affetto e cordoglio dal mondo dello sport e non solo, in primis da Cagliari, per il mito dei miti: Gigi Riva, per sempre Rombo di tuono. L’aeroporto della città ha deciso di intitolare la bocca biblioteca sita all’interno della struttura, inaugurata nel 2021, a Gigi Riva. Si chiamerà “Rombo di Tuono Library“, ed accoglierà i viaggiatori in transito nello scalo di Cagliari – Elmas.
Di seguito la bellissima lettera del Cagliari Calcio pubblicata sul sito ufficiale, per ricordare Gigi Riva:
Ha portato il Cagliari lassù in alto a toccare le nuvole, dove nessuno era mai riuscito ad arrivare. Ma ancora più di un semplice, straordinario campione di sport, è stato per la Sardegna e per i Sardi un esempio, un simbolo, una icona. L’identificazione tra Gigi e la Sardegna era totale, senza filtri. Aveva il gusto di un amore genuino e assoluto che niente potrà mai cancellare. Neppure la fine di un’esistenza. Da oggi siamo tutti più soli. Con le radici strappate. Come se ne sia andata anche un pezzo di noi stessi. Come se ci fossimo destati da un sogno lungo, intenso, meraviglioso, dal quale non avremmo mai voluto svegliarci. Per sempre Gigi Riva, come te nessuno mai”.
Foto tratte dal web