Oltre 8.000 km in cerca della sua famiglia per incarnare il monito: “Non dimenticatevi di noi”, è il disperato messaggio dell’iniziativa di un gruppo di persone che portano per le strade del mondo la piccola Amal, un burattino alto 3,5 metri, creata dalla Handspring Puppet Company.
Amal, che in arabo significa “speranza“, raffigura una bambina rifugiata di circa 9 anni, in fuga dal suo Paese martoriato in cerca della sua mamma. In pratica rappresenta tutti i bambini rifugiati, tutti i bambini sfollati, dei quali molti separati dai loro genitori, che sono ben 34 milioni.
La squadra che anima Amal è composta da una decina di marionettisti, tra i quali due sono stati rifugiati. Insieme sono partiti dalla Siria ed approdati nel Regno Unito, passando per Roma.
È arrivata a Roma, lo scorso 10 settembre, in piazza San Pietro, accolta dal cardinale Michael Czerny, sotto-segretario del dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Una tenda, simbolo dell’accoglienza, è stata allestita dagli Scout Agesci Roma 5, per accogliere Amal. Accoglienza, quindi, per tutti. Ed è stato così, infatti, per la diocesi di Roma, coadiuvata dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ha accolto l’invito degli organizzatori di questo progetto chiamato “Festival The Walk, il cui scopo è quello di sensibilizzare sulla realtà dei rifugiati, particolarmente dei minori.
Amal poi ha abbracciato la significativa statua “Angel Unawares“, Angeli Inconsapevoli, di Timothy Schmalz. Si tratta, infatti, di centoquaranta persone di differenti Paesi ed epoche storiche, che scappano dalla guerra, come gli africani che fuggono la fame, inaugurata da Papa Francesco, dopo la Messa celebrata in occasione della Giornata mondiale del rifugiato e del migrante.
Inaspettatamente è arrivato Papa Francesco che ha salutato i bambini nel cortile di San Damaso, per poi benedirli.
Foto tratta dal web