Un 25 aprile quasi surreale quello di ieri. Il presidente Sergio Mattarella, solo senza seguito, all’Altare della Patria. Ha una mascherina, come da protocollo misure anticontagio. Siamo in piena emergenza coronavirus.
Ad attenderlo, su in cima alla scalinata, due corazzieri, anche loro muniti di presidi sanitari. Sono loro che hanno portato la corona d’alloro al sacello del “Milite Ignoto“, che rappresenta tutti i caduti in guerra, tutti quelli che non sono mai stati identificati. Uno fra i tanti, scelto da una mamma di Trieste Maria Bergamas madre di Antonio, morto al fronte. Il Milite Ignoto, Soldato senza nome per ricordare alle generazioni future, il sacrificio, gli atti eroici, ma anche l’orrore della grande Guerra mondiale.
Scorta ridotta per il nostro Presidente, non lo seguono in tanti come ombre. Il Presidente della Repubblica Italiana è solo, un po’ come noi a casa. Eravamo tutti con Sergio Mattarella a pregare per gli eroi di un tempo, che ricordiamo, purtroppo solo in queste occasioni. Eroi che hanno fatto parte della nostra storia, che rappresentano la nostra storia, anche il giorno dopo il 25 aprile. Il silenzio è intonato da un trombettiere dei Carabinieri. Commovente. Non sono mancate le Frecce Tricolori dell’Aeronautica, la pattuglia acrobatica ha sorvolato più volte una Roma, così silenziosa e deserta.
Nel suo discorso all’Italia della sera prima, il presidente Mattarella invita alla resistenza di fronte a questa pandemia, richiamando tutti quanti all’unità. Parla di “valori di libertà, giustizia e coesione sociale”, che furono alla base della Resistenza. Valori vivi, non retorica del passato. Ed aggiunge: “Valori morali e civili di portata universale, sui quali il nostro popolo ha saputo costruire il proprio futuro“.
Allora Italia, oggi come allora, resisti e costruisci il tuo futuro